2020/2021 Femminile News Serie A1 — 30 aprile 2021
En plein. Così si può riassumere la trasferta delle Devil girls Vicenza in quel di Civitavecchia, con 6 punti e la certezza di avere le armi per giocarsela alla pari con tutte.
Due vittorie su altrettante partite che danno una svolta decisa al campionato delle vicentine, proiettandole verso l’obiettivo playoff.
Nel primo incontro con Velletri c’era innanzitutto da riscattare il pesante passivo incassato la settimana precedente: le vicentine con una partenza bruciante si portano subito sullo 0-2 con le reti di Campo Bagattin e Speranza, concludendo il primo tempo con lo stesso parziale, dimostrando un’ottima tenuta difensiva. Nella seconda frazione di gioco le velletrane con orgoglio si rimettono in carreggiata con il gol di Barocci, ma subiscono 30 secondi dopo il secondo gol di Speranza su un clamoroso retropassaggio errato della compagine laziale. Nonostante il gol a freddo, Velletri riesce ad accorciare con la rete piuttosto fortuita nuovamente di Barocci a 12 minuti dal termine delle ostilità. Le “Panthers” riprendono fiducia e provano il tutto per tutto, costringendo le diavolette ad abbassare il proprio baricentro, purtroppo anche a causa di un fallo dubbio fischiato a Piazzon che consente a Velletri di giocarsi il power play. La difesa serrata e le grandi parate di una insuperabile Brisinello consentono però alle vicentine di chiudere i giochi a 36 secondi dal termine con la rete di Speranza, autentica mattatrice dell’incontro.
L’incontro con Civitavecchia si preannunciava ancora più ostico, con le padrone di casa nettamente favorite sulla carta, anche considerato lo score fino a quel momento perfetto: 3 vittorie in 3 partite.
I pronostici sembrano essere azzeccati quando dopo 5 minuti di gioco Civitavecchia si porta in vantaggio: Nambuletto, dopo aver dribblato Campo Bagattin, si invola verso la porta e sorprende Brisinello sul primo palo. La partita sembra seguire un determinato filo conduttore: Civitavecchia gestisce il disco, Vicenza agisce in contropiede. Ed è proprio da un’azione di contropiede che nasce un momento chiave del primo tempo: Campo Bagattin tira, Mollica sembra inizialmente bloccare il disco, facendoselo però scivolare sul gambale destro, arriva Speranza come un falco che a porta libera insacca. A destare le veementi proteste delle vicentine però è il fischio arrivato appena prima del gol di una delle due direttrici di gara (causato dall’iniziale “blocco” del disco da parte della portiera di casa), complici di un arbitraggio a dir poco “discutibile”; rete di conseguenza annullata e tutto da rifare per le vicentine. Primo tempo che termina con il parziale di 1-0, con un po’ di giustificato nervosismo. Seconda frazione di gioco che si apre con l’opportunità di power play per Vicenza dopo il fallo di Mori, ma appaiono vani i vari tentativi di violare la rete di casa. La svolta della partita avviene a 9 minuti dal termine: Campo Bagattin prende il disco a trequarti campo, dribbla un’avversaria e lascia partire un gran tiro che si insacca sotto il sette; questa volta non c’è fischio che tenga, partita che va sull’1-1. Civitavecchia accusa il colpo e soffre la pressione ospite, che trova sfogo a 4’40” dal termine con Costa: azione ripetitiva dell’esperta giocatrice ospite, che si fa parare il primo tiro, ma non il secondo. Disco che termina con una parabola sul palo e finisce in rete, con l’esultanza liberatoria di tutte le diavolette. 
Ultimi minuti di gioco dove le Romane provano il tutto per tutto, ma trovano di fronte un autentico muro, con Brisinello ancora una volta sugli scudi. Quando tutto sembra fatto accade però il fattaccio: viene concesso un discutibile rigore a Civitavecchia a 1.7 secondi dalla fine, causato a giudizio delle direttrici di gara dal blocco del disco a terra con il guantone di Speranza. Le nuove proteste di Vicenza vengono placate nel momento in cui Novelli si fa letteralmente ipnotizzare nella sfida con Brisinello, tirando clamorosamente il disco a lato. L’ingaggio successivo non dà vita ad ulteriori emozioni, aprendo così ai festeggiamenti delle vicentine per la sofferta vittoria.
Giovanni Milan

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