News Serie A1 — 09 novembre 2012

Immobiliare Neve Diavoli Vicenza affronta la prima partita nella pista di casa sabato 3 novembre (inizio gara ore 19.00) contro Monleale, ovvero una delle formazioni accreditate per il titolo.
Prosegue quindi il periodo di fuoco che ha visto i Diavoli impegnati nelle prime tre giornate di campionato contro quasi tutte le formazioni che lotteranno per lo scudetto, vale a dire Padova, Milano e appunto Monleale, in un momento in cui i vicentini devono ancora trovare tutti gli equilibri e la forma migliore per esprimersi al massimo. Dopo le due sconfitte contro Padova e Milano, però la formazione berica vuole iniziare a fare punti e metterà in campo tutte le sue qualità e il suo impegno per avere ragione di un’ottima a ostica avversaria.
Nelle fila dei vicentini tutti presenti e pronti a dare filo da torcere ad una squadra che vede in alcuni elementi chiave, come il portiere Antinori, Crivellari, Bartheldy, Delfino e Di Fabio , i suoi uomini di punta, ma che può contare su un buon gruppo.

“Ci aspettiamo una squadra con le carte in regola per puntare ai play off – ha spiegato Massimo Stevanoni, attaccante dei Diavoli – è una squadra che ci somiglia abbastanza quindi sarà curioso specchiarci vicendevolmente in questa gara. Entrambe abbiamo dei buoni portieri, qualche buona individualità, ma soprattutto siamo squadre che lottano e che pattinano”.

– Dalla tua esperienza sia come giocatore che conoscitore dell’ambiente vicentino, come vedi questa stagione per i Diavoli?
“Rispetto agli anni scorsi forse ci siamo un po’ impoveriti come numero di giocatori di esperienza, d’altro canto però siamo tornati ai Diavoli di qualche anno fa: meno quotati, meno individualità, ma più gruppo. Abbiamo delle ambizioni minori, ma la voglia di giocarci tutte le partite senza dare mai nulla per scontato. Ci abbiamo guadagnato probabilmente in spirito, sappiamo che nessuna gara è in discesa, che tutte sono importanti, che ognuno con il proprio ruolo è importante per la squadra e che ce le dobbiamo giocare tutte. Ci sono giovani che possono crescere e che hanno bisogno di tempo, di gradualità, di entrare un po’ alla volta nei meccanismi della squadra e ci sono alcuni giocatori di esperienza. Diciamo che va trovato un nuovo equilibrio fra queste due componenti”.

– Da “vecchio” come ti senti?
“Io sento quasi più entusiasmo perché qualsiasi punto è un punto guadagnato. Il livello delle squadre però si è alzato e quindi non bastano gambe e grinta, forse qualcosa ci manca a livello tecnico, ma noi continueremo a provarci con tutti, consapevoli dei nostri limiti, ma anche che tutte le gare sono da giocare”.

– Fra Coppa Italia e prime giornate di campionato avete incontrato quasi tutte le squadre più forti.
“Fra quelle viste Milano ha il dream team (Mantese, Comencini, Frigo e Mosele), un buon portiere, ha una squadra organizzata, con atleti che hanno vinto molto e quindi hanno la consapevolezza di poter vincere. Forse, rispetto ad altre, hanno meno possibilità di allenarsi insieme, ma sono superiori a tutte le altre per potenzialità e anche in Coppa Italia, confermando il pronostico a loro favore e andando in finale, l’hanno dimostrato, anche se con la squalifica di Monleale sono doppiamente avvantaggiati. Poi c’è Padova che è una buona formazione, ha qualche elemento chiave, in parte simile a noi, forse però più omogenei come squadra. La differenza rispetto a noi la fa un uomo di punta come Laricchia, ma se si riesce ad arginare potremo giocarcela. Va anche riconosciuto che ci hanno battuti  entrambe le volte rifilandosi sei reti, quindi hanno dimostrato di essere superiori. Abbiamo incontrato anche Asiago in Coppa ed è una squadra ostica, buon livello medio, non hanno individualità dominanti, ma possono vincere o perdere con tutti”.

– Sabato arriva Monleale per finire il ciclo delle cosiddette “grandi”, almeno sulla carta.
“Per quanto visto fino ad oggi Padova è la più vicina a Milano e probabilmente la prima avversaria, ma dovremo vedere appunto Monleale. Noi abbiamo evidenziato delle difficoltà ad andare in gol e in questo mi sento pienamente chiamato in causa. Creiamo tanto, ma siamo poco cinici e raccogliamo poco. Un po’ dipende dalle caratteristiche dei singoli, un po’ forse perché giocando molto siamo a volte poco lucidi quando serve. C’è questo rischio, ma se riusciamo a capitalizzare quanto creiamo e contenere un po’ più in difesa possiamo giocarcela contro tutti. Potrebbe essere la svolta. La differenza quest’anno, quello che potrà dare un volto e un’identità a questa squadra, sarà secondo me la generazione intermedia, quella individuata come seconda linea. C’è l’occasione per avere un po’ più di spazio, ma anche per avere un ruolo e magari fare la differenza con le altre seconde linee delle varie squadre”.

– Difficoltà a concretizzare e segnare e sabato trovate di fronte il miglior portiere dello scorso anno, oltre che portiere della Nazionale.
“Le squadre viste finora hanno tutte un buon portiere e mi pare che anche le altre siano attrezzate bene. Il nostro limite non dipende tanto dal portiere, ma proprio nel riuscire a concretizzare, speriamo quindi di riuscirci già dalla prossima gara”.

– Ma dove arriveranno i Diavoli?
“Puntiamo ai primi quattro posti, sarebbe però stupido porsi dei limiti, anche se ci sono sicuramente squadre che hanno più di noi. Credo che alla fine i posti per i play off se li giocheranno quattro, cinque squadre: Milano, Padova, Asiago, Monleale e Vicenza. Magari poi ci potrà essere qualche duello inaspettato fra queste, per esempio Padova potrebbe impensierire Milano”.

Appuntamento dunque al pattinodromo di Viale Ferrarin domani sera alle 19.00 per assistere ad una sfida che si preannuncia ricca di emozioni.

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