2021/2022 Femminile News Serie A1 — 07 giugno 2022

Ci sono voluti due tempi supplementari per decretare la squadra vincitrice dello Scudetto 2021/2022, il Civitavecchia Snipers. Si arresta così, ad un passo dall’ambito traguardo, la corsa delle Devil Girls, autrici comunque di una prestazione assolutamente di livello e di una stagione in ogni caso da incorniciare.

La tensione pre-partita è palpabile e si aggiungono i 32 gradi di temperatura, che portano ulteriore “pepe” ad un clima già di per sé rovente.

Come spesso accade nelle finali, nelle prime battute di gioco le squadre adottano un atteggiamento accorto, volto più a non subire gol che a segnarlo. E’ una sorpresa infatti, ciò che accade dopo soli tre minuti: Mori parte in velocità con il disco dopo una classica uscita dietro porta, ma lo perde incredibilmente da ultimo uomo in contrasto con Abrati; l’italo-argentina si invola verso Pompanin e la fulmina dopo un gran dribbling, portando in vantaggio Vicenza.

Il cambio del parziale non va a modificare di molto quello che era il canovaccio tattico iniziale della partita, con le due compagini piuttosto bloccate.

Civitavecchia con il passare dei minuti prova ad alzare la pressione, ma non riesce quasi mai ad impensierire l’ottima Brisinello. Vicenza, d’altro canto, agisce volentieri in contropiede e rimane in attesa di eventuali altri errori della retroguardia laziale.

E’ un episodio a cambiare le sorti del match: Novelli alza la pressione sull’uscita dietro-porta vicentina, ruba il disco e lo serve a Faravelli posta all’altezza del centrocampo che lo controlla e lo scaglia verso la porta vicentina; il traffico davanti porta e probabilmente una leggera deviazione traggono in inganno l’incolpevole Brisinello, che può solo raccogliere il disco in fondo alla rete. E’ 1-1 con poco più di tre minuti da giocare nel primo tempo.

Toffano avrebbe subito dopo il gol delle Snipers una buona occasione sulla stecca, ma la sua conclusione sibila alla destra di Pompanin. Volge così al termine una prima frazione di gioco molto combattuta con un pari tutto sommato giusto.

Le condizioni climatiche al limite del proibitivo mettono in difficoltà Vicenza: durante il primo tempo, Corbellaro (portiere di riserva) è costretta a chiedere aiuto ai medici per oscuramento della vista e giramenti di testa; nel corso dell’intervallo accade lo stesso a Brisinello che ad inizio ripresa non riceve il via libera dai sanitari per giocare a causa dei notevoli sbalzi pressori. Nel giro di dieci minuti riuscirà a rientrare tra gli applausi del pubblico volti anche a Corbellaro, autrice di alcune belle parate.

Tornando alla cronaca, Vicenza nel secondo tempo entra con buon piglio e impone un ritmo infernale alla partita. L’occasione più importante arriva a tredici minuti dalla sirena con Campo Bagatin che sferra un fendente su cui Pompanin non può nulla: ci pensa la traversa a dire di no all’atleta di Zoldo. Quest’ultima rimane sostanzialmente l’unica occasione nitida della ripresa; la gara si gioca molto a centrocampo, con numerosi contrasti e rimpalli e la paura di subire un gol decisivo a fini del risultato. A ciò va aggiunta la qualità di entrambi i portieri, ai quali si deve veramente fare qualcosa di superlativo per segnare.

Il secondo tempo termina così sull’1-1, saranno i supplementari a decretare la vincitrice.

Dopo due minuti di gioco Abrati prova ad approfittare della stanchezza delle avversarie e si mette in proprio, ma la sua conclusione da pochi metri finisce a lato. Per il resto è un overtime in cui continua a regnare la paura, alla quale si aggiunge una evidente stanchezza che abbassa la qualità del match. L’equilibrio persiste e si passa al secondo supplementare, dato che nella finale non sono previsti i tiri di rigore.

E’ Faravelli a provarci dopo nemmeno un minuto: la piemontese parte dalla propria metà campo e arriva fino alle fauci di Brisinello, ma non riesce a centrare lo specchio della porta complice la chiusura in extremis di Abrati. Vicenza non ci sta e si fa vedere poco dopo dalle parti di Pompanin con Speranza che, dopo essersi liberata del diretto marcatore, spara fuori da buona posizione.

Civitavecchia sembra averne un po’ di più e si rende nuovamente pericolosa con Barocci, ma Brisinello non abbocca alla finta e riesce a chiudere lo specchio.

Il “fattaccio” per Vicenza accade a 2’24” dal termine del secondo supplementare: Raia recupera il disco dietro porta, fa qualche metro in avanti e taglia il campo in diagonale in zona d’attacco servendo Novelli; la #90 controlla e colpisce sul primo palo Brisinello che non riesce a trattenere. Il nutrito pubblico di Civitavecchia e la squadra laziale vanno in comprensibile visibilio per il primo Scudetto della loro storia.

Un momento della premiazione

Un momento della premiazione

Va dato atto alle Devil Girls di aver gettato il cuore oltre l’ostacolo, di aver lottato su ogni disco. Quando in campo si lascia tutto, non ci possono essere recriminazioni e di questo la squadra deve essere fiera.

Un plauso a Civitavecchia per la conquista del titolo e per aver dato vita alla finale più lunga ed estenuante del campionato femminile.

Giovanni Milan

Foto di gruppo delle finaliste Devil Girls e Civitavecchia Snipers

Foto di gruppo delle finaliste Devil Girls e Civitavecchia Snipers

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