2014/2015 Diavoli e numeri News — 25 marzo 2015

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#DiavoliVicenza           Filippo Pozzan, 29 anni, storico attaccante dei Diavoli Vicenza si presenta come un profondo conoscitore del mondo dell’hockey in generale. Nato come giocatore di hockey pista, cresce tra le file (o per meglio dire, linee) dell’Asiago Hockey Ghiaccio e infine, approda ai Diavoli Vicenza, agli esordi della società sportiva. Per i Diavoli, Filippo rimane sicuramente uno dei migliori elementi, sempre concentrato in partita, molto ordinato e mai aggressivo, ottimo sia in fase offensiva, sia nella fase difensiva.
Quindi…è veramente l’uomo perfetto, come dicono i compagni? Scopriamolo.

Nome: Filippo Pozzan

Soprannome: Pozzi

Ruolo:
attaccante

Numero maglia
: 11

Perché il numero 11:
È il giorno del mio compleanno, è sempre stato il mio numero fin da quando ho iniziato a giocare a hockey pista a Montecchio e sono riuscito a mantenerlo anche quando Stevanoni (Massimo Stevanoni, giocatore dei Diavoli Vicenza fino alla scorsa stagione) cercava di convincermi a lasciarlo a lui…era una guerra ogni giorno!

Come è nata la passione per l’hockey: La passione è nata alle elementari, quando avevo 8 anni e, insieme ad un mio compagno di classe, ho iniziato a giocare ad hockey pista a Montecchio Vicentino, in uno stadio dietro casa. Alla medie, poi, ho avuto l’occasione di partecipare al Trofeo Topolino, a Vipiteno, e lì ho conosciuto Antonio (Antonio Bellinaso) e tutta quella che è stata poi “l’ossatura” dei Diavoli Vicenza.

A che età hai iniziato: Ad 8 anni hockey pista, poi dalla terza media ho giocato a hockey ghiaccio ad Asiago, fino ai 18 anni, giocando su ghiaccio in inverno e d’estate a hockey inline, una volta finito il campionato di hockey ghiaccio.

Prima partita in serie A1: Mi pare sia stata una Coppa Italia contro il Monza, però non mi ricordo il risultato.

Una partita che ricordi: Ricordo positivamente la semifinale gara 3 dei playoff contro l’Edera Trieste, l’anno che poi siamo arrivati in finale con l’Asiago Vipers (stagione 2008-2009). Ricordo che abbiamo vinto 3 a 2 e io ho segnato il gol, a mio parere, decisivo. Un ricordo, invece, negativo è la finale gara 4 contro Asiago durante la quale ho sbagliato un rigore prendendo la traversa.

Da quando giochi con i Diavoli Vicenza: Da sempre, credo. Ho fatto le giovanili e mi ricordo che i primi anni giocavamo a Cesano Paderno. Il primo avversario è stato il Cittadella Hockey, guidato da Mauro Pierobon (ancora attuale allenatore), ed eravamo indubbiamente la squadra più forte, che vinceva tutto.

Cosa ti piace di questa squadra: Il gruppo! È un gruppo speciale e non penso ce ne siano di simili nelle altre squadre, c’è un’armonia veramente straordinaria tra di noi e un senso di “sacrificio” da parte di tutti.

Compagno con cui ti trovi meglio: Di solito io tendo a cercare di avere subito una certa intesa con i miei compagni di linea, questo è molto più facile con Antonio perché in pratica giochiamo insieme da sempre. Da alcuni anni sto giocando anche con Mattia Bettello, ma devo dire che anche con Simone (Simone Basso, nuovo acquisto dei Diavoli) sto cercando la giusta sintonia…è molto promettente e spero di riuscire a dargli qualche consiglio, visto che ho un po’ più esperienza di lui, ma sono sicuro che raggiungerà ottimi risultati.

Ricordo più bello con i Diavoli: Probabilmente sono le finali: la finale Coppa Italia contro gli Asiago Vipers e le finali scudetto con Asiago Vipers e Milano. Purtroppo entrambe sono andate a finire male, però già arrivare a questi traguardi è un’enorme soddisfazione. Ovviamente, si spera in futuro di riuscire a raggiungere questi risultati e, magari, portare a casa anche una vittoria, ma in ogni caso rimangono ricordi positivi.

Cosa ti fa arrabbiare in campo: Avendo giocato in campo con attaccanti poco altruisti (che non passano il disco), questa è una delle cose che mi infastidisce, anche perché io mi ritengo abbastanza altruista. Tuttavia, non lo ritengo un problema e me la metto via, soprattutto se poi segnano!

I tuoi riti portafortuna prima della partita: Una volta ne avevo diversi, per esempio la preparazione e il modo di vestirmi sempre uguale. Ultimamente, però, non ne ho più e sono riuscito ad uscire da quella mentalità… di “superstizione” da pre-partita.

Fai più gol o falli: Fortunatamente gol, anche se ne faccio pochi, quindi vuol dire che falli ne faccio ancora meno.

Fuori dalla pista qual è il tuo impiego: Lavoro nell’azienda di famiglia, di mio nonno, forse si può dire che vivo dell’azienda perché non ci sono orari…sto cercando di darmi delle regole perché forse sto superando dei limiti umani…

Fidanzato: non ancora! (ragazze, fatevi avanti!!)

Hobby: Andare con i go-kart, prima di tutto. Questa mia passione l’ho anche trasmessa alla squadra, infatti, ogni anno organizziamo una gara alla pista di Vicenza e io sono detentore di tre trofei, sempre vinti alle spese di Luca (il compagno di squadra Luca Roffo), perché siamo i due che di solito se la giocano. Inoltre, quando posso seguo il Motomondiale e la Formula 1, mi interesso alla fotografia, in particolare sportiva, e ultimamente mi sono appassionato anche alla pallavolo.

Film preferito: diciamo che sono nato con “Piccoli Grandi Eroi”, film della Walt Disney, di hockey logicamente!

Che musica ascolti: Praticamente tutti i generi…rock, metal, anche punk, ultimamente mi sto avvicinando a cose anche più commerciali…ogni tanto vado in discoteca, cosa anormale per me fino a qualche tempo fa.

Ultimo viaggio: Una settimana in Tunisia, l’estate scorsa, con un mio amico.

Tre aggettivi per definirti: timido e introverso (ma sto lavorando su entrambi) e responsabile

Dì qualcosa ai tuoi compagni e a tutti i tifosi dei Diavoli: Visto il punto di partenza della stagione, in cui abbiamo rischiato di non iscriverci neanche al campionato di serie A1, la squadra ci ha messo il cuore e siamo arrivati alla fine, ai playoff, quindi sicuramente abbiamo dimostrato di valere…adesso potrebbe servirci anche un aiuto da parte del pubblico per riuscire a fare quel guizzo in più e riuscire a toglierci qualche soddisfazione importante.

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