2016/2017 News Serie A1 — 14 aprile 2017

Mc Control Diavoli Vicenza ha terminato la sua stagione con la fine della regular season, raggiungendo l’obiettivo salvezza con il terzultimo posto in classifica a quota 14 punti.

I vicentini, dopo i numerosi cambiamenti rispetto all’anno scorso, hanno affrontato il campionato sapendo che sarebbe stata dura e che ci sarebbero state molte incognite, ma la speranza di ottenere qualcosa in più c’era di sicuro e quindi resta un po’ di rammarico per non essere riusciti ad accedere ai play off.

“Abbiamo raggiunto l’obiettivo principale perché siamo rimasti in A e pensando alle difficoltà per costruire la squadra, possiamo essere soddisfatti – ha spiegato Alessandro Corso, allenatore dei Diavoli. – Quello che si voleva è stato raggiunto, ma un po’ di amaro in bocca c’è perché qualcosa in più ci poteva stare”.
– Cosa è mancato per ottenere qualcosa di più?
“Abbiamo preso troppe penalità, 264 minuti sono veramente troppi. Sicuramente sono dettati anche dall’inesperienza, dall’incapacità di leggere le situazioni, ma un po’ di amaro resta. Probabilmente con un paio, ma anche un solo atleta di maggior esperienza certe situazioni sarebbero andate meglio. Quest’anno anche la gestione dei portieri è stata dura e non ha aiutato. Nella gara contro Cittadella, l’ultima, tutto sommato abbiamo fatto bene, anche se il risultato è stato un po’ ingrato. Ci voleva la stessa grinta in altre gare, anche se ci siamo trovati quasi sempre a dover rincorrere e questo poi, in termini di forze e risorse spese, si paga, soprattutto quando non hai esperienza e non sai dosare e gestire le gare. Gli americani e i canadesi, invece, giocano su questi aspetti, anche sul piano psicologico, la usano come tattica, rincorrono e poi quando raggiungono il pareggio, che c’è un certo appagamento in entrambe le squadre e un certo sconcerto in chi viene raggiunto, ne approfittano per affondare il colpo”.
– Sul piano personale come valuti il ritorno a Vicenza.
“Per un certo periodo ammetto, sono stato amareggiato e deluso. Ho trovato in certi comportamenti anche mancanza di rispetto nei confronti degli altri, dei compagni. Alla fine però devo riconoscere che in certe gare i ragazzi mi sono piaciuti, penso ad esempio a Monleale ed anche in altre, nonostante magari il risultato. Rivedendo alcune gare di inizio stagione siamo cresciuti, per lo meno sul piano tecnico. Poi però un po’ di rammarico resta. Forse siamo mancati proprio come gruppo e nella gestione dello spogliatoio, ma non penso sia giusto che intervenga l’allenatore in certe situazioni. Questo comunque deve essere un anno di transizione che è servito per crescere e per fare esperienza. Su questo piano l’esperienza e il bilancio sono quindi positivi”.
– Si stanno giocando i play off, come vedi le avversarie?
“Milano è imbattibile, superiore a tutte le altre. Monleale poi gioca molto bene, gioca di squadra, anche Cittadella è una buona squadra, ma se si riesce a bloccare quei quattro/cinque più forti si può mettere in difficoltà. Verona è stata costruita per tentare di ostacolare Milano, ma con i lombardi non penso possa competere, alla fine Milano ha sempre la supremazia. Pronostico? Naturalmente Milano, poi mi piace molto Monleale, perché pattinano bene e bisognerà anche vedere come si inseriscono i nuovi innesti dal ghiaccio. Poi si vedrà in pista che succede”.

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